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martedì 17 maggio 2016

Trieste: 24 maggio, una messa in rito domenicano.

Per una felice coincidenza quest’anno - oltre al Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco - l’Ordine dei frati domenicani festeggia il proprio giubileo, ricorrendo ottocento anni dalla bolla Gratiarum omnium largitori di papa Onorio III con la quale veniva confermato l’Ordine. Tema di questo anno giubilare è “Mandati a predicare il Vangelo”, un tema che decisamente centra appieno il carisma di questi religiosi il cui Ordine è chiamato appunto “dei predicatori”. La parrocchia della B.V. del Soccorso ha voluto unirsi al gaudio di questo antico Ordine così importante nella storia della Chiesa, per il suo pensiero teologico e la sua spiritualità, promuovendo per martedì 24 maggio alle ore 18. 30 la celebrazione di una santa Messa in lingua latina secondo il rito domenicano nell’occasione della festa della Traslatio di san Domenico. Ad officiare sarà padre Didier Baccianti, giovane religioso luganese del convento di Torino. 

Il rito domenicano presenta diverse particolarità rispetto l’antica liturgia romana (“forma straordinaria”) con il quale condivide il nucleo centrale (Canone della Messa). Si denota un sostanziale snellimento nella parte iniziale della Messa durante la quale trova posto anche la preparazione delle offerte, un offertorio estremamente sobrio nel quale l’ostia e il calice vengono simultaneamente presentati. Dopo la consacrazione il celebrante stende le braccia imitando quelle di Cristo stese sulla croce (tale è un gesto caratteristico anche di altre tradizioni liturgiche occidentali), parimenti essenziali e ridotti risultano i riti che accompagnano la comunione durante la quale, il celebrante, porta alla bocca l’Ostia con la mano sinistra, la mano del cuore. Il rito domenicano conobbe la sua codificazione nel XIII secolo durante il governo di Umberto di Romans, quinto Maestro Generale dell’Ordine e da allora ebbe a conservarsi sostanzialmente intatto. Esso era pienamente conforme a quella caratteristica dei frati domenicani di essere “soldati leggeri della Chiesa” deputati ai più incalzanti ritmi della vita apostolica: breviter et succinte recitano infatti le antiche Costituzioni domenicane. La liturgia di martedì 24 sarà accompagnata dal canto del coro virile polifonico “Alabarda” diretto da Riccardo Cossi, organista titolare della parrocchia. La compagine corale, oltre a sostenere il Proprium del giorno, eseguito secondo la versione domenicana dei libri di canto gregoriano, eseguirà la messa “Æterna Christi Munera” di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), il princeps musicæ. Per l’occasione sono stati predisposti per i fedeli che interverranno degli opuscoli con i testi latino ed italiano e con la notografia gregoriana per facilitare non solo la comprensione ma altresì la partecipazione più piena e autentica. 

Alla celebrazione della santa Messa seguirà la venerazione della reliquia di san Domenico e quindi la benedizione delle corone del Rosario, che era storicamente e tradizionalmente riservata ai sacerdoti domenicani che per primi diffusero quella che, indubbiamente, è la più importante devozione alla Madre di Dio. Si tratta senza dubbio di un’occasione unica ed importante per conoscere da vicino la spiritualità dell’Ordine domenicano attraverso la sua liturgia di cui è rilevante espressione. 

Nei giorni successivi alla celebrazione pubblicherò l'opuscolo che ho creato per l'occasione e le fotografie della santa Messa.

Per approfondimenti sulla liturgia domenicana suggerisco:

A. KING, Liturgies of Religious Orders, Bonn, Nova et Vetera, 2005, pp. 325 e ss.

W.R. BONNIWELL, A history of Dominican Liturgy 1215-1945, New York, Wagner, 1945.



Francesco G. Tolloi

francesco.tolloi@gmail.com

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