giovedì 12 giugno 2025

I Vesperi di Sant’Antonio da Padova nella tradizione dei Minori Conventuali.

 Nessuna pretesa di ricostruzione filolologica e tantomeno di restituzione gregorianistica sono sottese alla proposta di questi Vesperi per la festa di Sant’Antonio da Padova (13 giugno). È un semplice lavoro di trascrizione di una fonte novecentesca che ci permette di prendere contezza di come fossero celebrati i Vesperi di quello che è uno dei santi più amati ed invocati al mondo, nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali che proprio a Padova si onorano di custodirne le venerate spoglie e più insigni reliquie, presso la magnifica basilica del “Santo”. 

L’opera da cui ho tratto la trascrizione fu curata da padre Giacomo Gorlatto, frate minore conventuale originario di Pola che, all’epoca della redazione era “direttore di canto sacro” presso la sullodata basilica patavina, come possiamo leggere dall’introduzione di padre Domenico M. Tavani, Ministro generale dell’Ordine. Si tratta di un volume che raccoglie tutto l’Ufficio musicato nonché la Messa di Sant’Antonio ed una breve silloge di cantici in suo onore: Officium et Missa in Festo Sancti Antonii Patavini Conf. et alia cantica in ejusdem honorem, Romæ, Typis Polyglottis Vaticanis 1930. 

Come precisato si tratta della tradizione “conventuale” che differisce da quella dei “minori” tout court (a sua volta, perlomeno fino a una certa epoca, abbastanza variegata), i conventuali - imitati più tardi dai Cappuccini - infatti, per diverse ragioni, nel XVIII secolo, intesero abbandonare gli antichi uffici ritmici medievali. Tra questi ultimi citati si annoverano senz’altro quelli di San Francesco [1] e di Sant’Antonio composti dal celebre fra Giuliano da Spira. Pur non avendo effettuato specifici confronti, ipotizzo – salvo meliore judicio – che i testi siano quelli che si trovano nel nuovo Breviario dei Conventuali del 1741 che accolsero gli uffici composti del bolognese padre Antonio Azzoguidi [2].  Qui mi sono limitato ad un mero confronto con i libri liturgici conventuali novecenteschi in mio possesso: i testi coincidono nel Proprium Officiorum del 1951, eccezion fatta per l’antifona al Magníficat

Il motivo di tale discrepanza va ricercato in una ragione semplice e facilmente individuabile: nel 1946, papa Pio XII, annoverò Sant’Antonio tra i dottori della Chiesa, per tale ragione, come facilmente immaginabile, fu adottata come antifona al Magníficat in utriusque Vesperis, “O doctor óptime” comunemente utilizzata per tale categoria del santorale [3]

Le antifone al cantico però, riportate dal padre Giacomo Gorlatto, per i primi e secondi Vesperi, furono mantenute nella festa della Traslazione di Sant’Antonio del 15 febbraio [4]

In questi particolari tempi che vedono riaccendersi fiducia e speranza per la libertà della liturgia tradizionale - che annovera anche le legittime e venerande peculiarità locali e degli Ordini - dopo l’ingiustificabile vessazione che ha ferito la Chiesa ed i suoi fedeli, voglia essere anche questo modestissimo lavoro, un voto al Santo dei miracoli affinché conceda alla Chiesa di Dio pace, unità e vera concordia.

Sancte Antóni, ora pro nobis!

 

Francesco G. Tolloi

francesco.tolloi@gmail.com

 

> Scarica l’opuscolo con i Vesperi di Sant’Antonio (O.F.M. Conv.)

> Scarica l’opuscolo, preparato per la stampa e piegatura, con i Vesperi di Santi’Antonio (O.F.M. Conv.)

 

Su questo blog: La benedizione dei Gigli nella Festa di Sant’Antonio.


Per informazioni e richieste dei codici GABC, potete contattarmi alla mia email.

 

 



[1] L’Ufficio di San Francesco, in notazione gregoriana, fu curato ed annotato dal padre Eliseus Bruning O.F.M. : Officium ac Missa de Festo S.P.N. Francisci, Tornaci, Desclée, 1926 e, con eccezione del Mattutino, confluì nell’ Antiphonale Romano-Seraphicum, Tornaci, Desclée, 1928.

[2] Poggio questa ipotesi sulle analogie che si evincono dalla lettura di: G. CAMBELL – F. CASOLINI, Liturgia di San Francesco d’Assisi, Arezzo, La Verna, 1963, pagg. XXIV e ss. I Cappuccini, cui si è fatto riferimento nel testo, utilizzavano lo stesso testo dei Conventuali, anche se le differenze melodiche, rispetto all'opera del padre Giacomo Gorlatto, risultano spesso abbastanza marcate; cfr. Proprium Missæ ac horarum Officii diurnarum cum cantu ad usum FF. MM. Capuccinorum, Tornaci, Desclée, 1925, pagg. 122 e ss.

[3] Cfr. Proprium Officiorum ad usum Ordinis Fratrum Minorum Conventualium, Pars Æstiva, Romæ Marietti, 1951, pag. 76.

[4] Cfr. Proprium Officiorum ad usum Ordinis Fratrum Minorum Conventualium, Pars Hiemalis, Romæ Marietti, 1951, pagg. 134 e 142.


VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)

VESPERI SANT'ANTONIO (O.F.M. CONV.)