Per una felice coincidenza quest’anno - oltre al
Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco - l’Ordine
dei frati domenicani festeggia il proprio giubileo, ricorrendo ottocento anni
dalla bolla Gratiarum omnium largitori
di papa Onorio III con la quale veniva confermato l’Ordine. Tema di questo anno
giubilare è “Mandati a predicare il Vangelo”, un tema che decisamente centra
appieno il carisma di questi religiosi il cui Ordine è chiamato appunto “dei
predicatori”. La parrocchia della B.V. del Soccorso ha voluto unirsi al gaudio
di questo antico Ordine così importante nella storia della Chiesa, per il suo
pensiero teologico e la sua spiritualità, promuovendo per martedì 24 maggio
alle ore 18. 30 la celebrazione di una santa Messa in lingua latina secondo il
rito domenicano nell’occasione della festa della Traslatio di san Domenico. Ad officiare sarà padre Didier
Baccianti, giovane religioso luganese del convento di Torino.
Il rito
domenicano presenta diverse particolarità rispetto l’antica liturgia romana
(“forma straordinaria”) con il quale condivide il nucleo centrale (Canone della
Messa). Si denota un sostanziale snellimento nella parte iniziale della Messa
durante la quale trova posto anche la preparazione delle offerte, un offertorio
estremamente sobrio nel quale l’ostia e il calice vengono simultaneamente
presentati. Dopo la consacrazione il celebrante stende le braccia imitando
quelle di Cristo stese sulla croce (tale è un gesto caratteristico anche di
altre tradizioni liturgiche occidentali), parimenti essenziali e ridotti
risultano i riti che accompagnano la comunione durante la quale, il celebrante,
porta alla bocca l’Ostia con la mano sinistra, la mano del cuore. Il rito
domenicano conobbe la sua codificazione nel XIII secolo durante il governo di
Umberto di Romans, quinto Maestro Generale dell’Ordine e da allora ebbe a
conservarsi sostanzialmente intatto. Esso era pienamente conforme a quella
caratteristica dei frati domenicani di essere “soldati leggeri della Chiesa”
deputati ai più incalzanti ritmi della vita apostolica: breviter et succinte recitano infatti le antiche Costituzioni domenicane.
La liturgia di martedì 24 sarà accompagnata dal canto del coro virile
polifonico “Alabarda” diretto da Riccardo Cossi, organista titolare della
parrocchia. La compagine corale, oltre a sostenere il Proprium del giorno, eseguito secondo la versione domenicana dei
libri di canto gregoriano, eseguirà la messa “Æterna Christi Munera” di
Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), il princeps musicæ. Per l’occasione sono stati predisposti per i
fedeli che interverranno degli opuscoli con i testi latino ed italiano e con la
notografia gregoriana per facilitare non solo la comprensione ma altresì la
partecipazione più piena e autentica.
Alla celebrazione della santa Messa
seguirà la venerazione della reliquia di san Domenico e quindi la benedizione
delle corone del Rosario, che era storicamente e tradizionalmente riservata ai
sacerdoti domenicani che per primi diffusero quella che, indubbiamente, è la
più importante devozione alla Madre di Dio. Si tratta senza dubbio di
un’occasione unica ed importante per conoscere da vicino la spiritualità
dell’Ordine domenicano attraverso la sua liturgia di cui è rilevante
espressione.
Nei giorni successivi alla celebrazione pubblicherò l'opuscolo che ho creato per l'occasione e le fotografie della santa Messa.
Per approfondimenti sulla liturgia domenicana suggerisco:
A. KING, Liturgies of Religious Orders, Bonn, Nova et Vetera, 2005, pp. 325 e ss.
A. KING, Liturgies of Religious Orders, Bonn, Nova et Vetera, 2005, pp. 325 e ss.
W.R.
BONNIWELL, A history of Dominican Liturgy
1215-1945, New York, Wagner, 1945.
Francesco G. Tolloi
francesco.tolloi@gmail.com
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