Era da un po’ che
guardavo, mantenendomi ad una certa distanza, quel fenomeno chiamato “self publishing” intuendone versatilità
e potenzialità. Lo sguardo era sicuramente molto distratto e superficiale e, per
moltissimi aspetti, ancora rimane tale. Usando una metafora mi trastullavo con
la noce, ma la scorza coriacea mi impediva di addentare il gheriglio. Alla fine almeno un modesto assaggio di gheriglio l’ho fatto e, in tutta schiettezza, mi dispiace di non
averlo fatto prima.
Imbastito con delle tempistiche davvero risicate, rubando qualche ora al sonno e del tempo alla socialità, ho pubblicato, tra molti dubbi su modalità e procedure, un libro di poco più di una sessantina di pagine, delle quali il 90 % musicate, sul canto della Novena di Natale.
Il lettore potrebbe chiedersi a quale “Novena
di Natale” faccio riferimento. La domanda non è banale e neppure mal posta.
Devozioni preparatorie al Natale ripetute su un arco temporale di nove giorni
ve ne sono moltissime e variegate per testi, modalità e luoghi. Anche limitando
lo sguardo a zone a me limitrofe ci sono le “zornice”, tanto care un tempo alla
popolazione slovena, o il canto del “Missus” nella vicina arcidiocesi udinese.
Ma qui mi riferisco a quella che per me, non me ne vogliate, è la Novena per
antonomasia, nata a Torino all’inizio del Settecento, modellata su stilemi liturgici
in cui facilmente si ravvisano i tratti dell’Ufficio Divino (del Mattutino e
dei Vesperi). Una paraliturgia insomma con un’impalcatura liturgica piuttosto robustamente strutturata ed una ricchezza
di ispirazione scritturale assai pronunciata: argomenti che la rendono, sempre
a mio vedere, preferibile alle altre. Siccome viviamo in un’epoca in cui le
belle cose vivono, o meglio sopravvivono, a costante rischio di estinzione, ho pensato
che una pubblicazione come questa potesse rappresentare un tentativo opportuno
per farla conoscere, conservare e diffondere ne pereat.
Trattandosi di una
“paraliturgia” non mancano varianti locali di cui ho cercato di dar conto. Nell’immagine
dell’indice che più sotto pubblico potrete facilmente trarne contezza.
Tra i vari “providers”
(si chiamano così? Nescio.) di “self publishing” la mia preferenza, nell’occasione
è andata ad Amazon: versatilità, diffusione, tempistiche e modalità di spedizione e, non da ultimo, prezzo di
copertina mi hanno portato a questa opzione.
A proposito dell'ultimo argomento
ho cercato di mantenere un costo molto basso: ragionevolmente sarà difficile che qualcuno possa pensare seriamente (anche se i malpensanti esistono e sono numerosi) che una
persona possa arricchirsi pubblicando un libro sulla Novena di Natale in canto
gregoriano, o procacciarsi il suo minimo sostentamento materiale. Honi soit qui mal y pense. Tanto per dirla tutta, ogni tre
libri venduti, con i proventi delle royalities, potrei riuscire (forse!)
a bere un caffè al bancone di un bar. Non male per la sveglia caffeinica utile per
preparare altre pubblicazioni...
Il libro, come potete vedere già dalle immagini qui pubblicate in anteprima, è stampato a colori con una grafica manieristicamente improntata allo stile di Desclée, da sempre il mio editore liturgico preferito, con l'iconografia della nota casa di Tournai, ispirata alle opere di Simon Vostre, a colori (tratte da un Messale della mia collezione). Per la copertina ho optato per il cartone morbido, stampato in lucido in colore violaceo, proprio per sottolinearne la stretta appartenenza al tempo di Avvento in cui la Novena si colloca.
Potete comodamente acquistare
direttamente la vostra copia direttamente da Amazon, cliccando a questo link,
al costo di 12,48 €, ossia il minimo che Amazon consentiva per tale tipologia di pubblicazione. Preciso che come autore posso comprare copie al costo vivo di stampa, però le consegne di tale tipologia da parte di Amazon, non avverrebbero prima dell'inizio del nuovo anno (circa a ridosso dell'Epifania): questo per alcuni concittadini che mi hanno chiesto se potevano avere direttamente una copia da me.
Mi dilungo ancora un istante su qualche complicazione o piccola disavventura occorsa. Essendo, come dicevo in apertura, la prima volta che utilizzavo questo servizio e come è buona regola ho richiesto una copia di prova. Questa ho potuto averla appena il giorno dell'Immacolata. Da essa, pur apprezzandone la sostanziale qualità (ho scelto la stampa "premium" ed in genere le migliori opzioni), mi sono accorto che la resa della notografia non sempre era eccelsa. Ciò, mi scuso se mi addentro momentaneamente nel tecnicismo, era avvenuto perché trattavo le immagini come png, pur in buona definizione. Ho dovuto perciò in fretta e furia vettorializzare tutta la notografia....ma alla fine, come credo apprezzerete anche dalle immagini , il risultato è più che buono. Insomma una corsa contro il tempo e per giunta ad ostacoli per licenziare l'edizione appena in tempo (in "zona Cesarini", come dicono gli amici calciofili che hanno più volte, senza successo, tentato di farmi capire di cosa si tratti).
Ora però smetto di parlare di me però da ultimo, ma
certamente non per ordine di importanza, devo la mia più grata riconoscenza a
due carissimi amici: don Michele Tomasin, sacerdote dell’arcidiocesi
metropolitana di Gorizia, che mi ha accomodato alcune faccende musicali e Nicolò
Ghigi, curatore del blog “Traditio Marciana”, per la revisione latina
dei testi. Il Signore che viene sappia ricompensarli, e mi mantenga sempre degno della loro amicizia!
Con l'auspicio che questo contributo porti qualche utilità alla riscoperta di una bella e pia tradizione e sia un piccolo aiuto a vivere con profitto il sacro tempo di Avvento.
Regem ventúrum
Dóminum, veníte adorémus!
Francesco G.
Tolloi
francesco.tolloi@gmail.com






